Sartiglia di Oristano

La Sartiglia di Oristano

L’ultima domenica e il martedì di Carnevale i gremi dei contadini e dei falegnami organizzano ad Oristano la Sartiglia, celebre torneo equestre che si ripete immutato da secoli. Ritenuta da alcuni di origine medievale, la Sartiglia di Oristano conserva numerosi elementi iberici.

L’esibizione è espressione di una società contadina ed ha carattere magico-propiziatorio, come dimostra il momento culminante della festa, l’infilzamento della stella, i cui esiti simboleggiano la buona o la cattiva sorte.

Il 2 febbraio, giorno della Candelora, i gremi scelgono il proprio campione per il torneo, detto “Componidori”, il capocorsa che diverrà l’emblematico protagonista della Sartiglia.

Sartiglia di Oristano - foto Danilo Anedda Photography
Sartiglia di Oristano – foto Danilo Anedda Photography

Sartiglia di Oristano

Questa ha inizio al mattino col bando dell’Araldo e con il misterioso rituale della vestizione del componidori da parte delle messaieddas coordinate dalla messaia manna. Segue la sfilata dei cavalieri, che viene aperta dal componidori con su secundu e su terzu cumpoi (il secondo e il terzo compagno), questi ultimi scelti tra i più abili cavallerizzi.

Il momento più entusiasmante della manifestazione è costituito dalla corsa alla stella, che su componidori tenterà di infilzare con lo stocco, dopo aver lanciato il cavallo a tutta velocità lungo il percorso tracciato. Grida di giubilo o di delusione si leveranno dalla folla a seconda dell’esito dell’impresa.

Al torneo partecipano numerosi altri abilissimi cavalieri vestiti con costumi sgargianti su destrieri splendidamente bardati. Il raccolto sarà tanto più prospero quanto maggiore sarà il numero delle stelle infilzate.

La manifestazione ha termine con la spettacolare corsa al galoppo del componidori in posizione distesa, che benedice il pubblico con sa pippia ‘e maju.

La vestizione

Sartiglia di Oristano
Sartiglia di Oristano: La vestizione – foto Danilo Anedda Photography

La vestizione è il momento più suggestivo della Sartiglia e si svolge, tra squilli di trombe e rullio di tamburi, in un’atmosfera di grande compostezza. In quest’ora di gesti e movimenti cadenzati si assiste infatti, nel sentimento popolare, alla metamorfosi dell’uomo in semidio, eroe unico col compito di governare gli elementi della natura.

La cerimonia viene celebrata su un palco ligneo, in modo tale che il capocorsa, cui non è concesso di toccare il suolo fino alla fine della giostra, possa, una volta vestito, montare direttamente sul cavallo.

Il carnevale in Sardegna

Al componidori viene fatta indossare una camicia candida ricamata, una tunica senza maniche di pelle, stretta in vita da una cintura, calzoni e stivali di cuoio. Il capo viene fasciato con bande di seta che fanno da cuscinetto tra viso e maschera.

Sulla testa è adagiata una spagnolesca mantiglia bianca di pizzo con al di sopra un cappello nero a cilindro, di foggia ottocentesca. Sul petto viene appuntata una camelia con foglie verdi. Sul viso viene applicata una bellissima maschera lignea dai tratti androgini, bianca per il componidori del gremio dei falegnami, gialla per il gremio dei contadini. Le mani indossano guanti bianchi.

Abilissimi cavalieri

Sartiglia di Oristano
Sartiglia di Oristano – foto Danilo Anedda Photography

Conclusa la corsa alla stella, hanno luogo le parillias (pariglie), ulteriori momenti di esibizione di abilità equestre. I cavalieri, stando in piedi sulle groppe dei cavalli lanciati a passo di carica, formano piramidi umane e si sfidano in audaci acrobazie.

Le donne, i cavalieri, l’armi… È Sartiglia ad Oristano!

Maggiori informazioni:

Fondazione Sa Sartiglia www.sartiglia.info