Le donne, i cavalieri, l’armi… È Sartiglia ad Oristano!

Le donne, i cavalieri, l’armi… È Sartiglia ad Oristano!
di Daniela Zedda

La Sartiglia di Oristano è una delle feste più suggestive di tutta la Sardegna. Gli oristanesi sono legatissimi a questa manifestazione che si celebra da tempi antichissimi, secondo le fonti storiche fin dal 1323, anno in cui la città fu occupata dagli Aragonesi di Spagna.

Nella Sartiglia valenti cavalieri si sfidano in una corsa il cui scopo è infilzare una stella forata con una spada.

Un’impresa difficilissima come si può ben immaginare. I valorosi fantini, appartengono al Gremio dei Contadini protetto da San Giovanni Battista, che corrono l’ultima domenica di carnevale e al Gremio dei Falegnami, protetti da San Giuseppe che si esibiscono il martedì grasso.

Le donne, i cavalieri, l’armi… È Sartiglia ad Oristano!

Queste due professioni rappresentavano infatti quelle su cui anticamente si basava l’economia della città.

La figura più importante della Sartiglia è Su Componidori, il capo corsa, che viene nominato ogni anno dal Presidente del Gremio.

La cerimonia in cui vengono scelti i capo corsa coinvolge tutta la città. Il giorno della candelora un corteo composto da tutti i soci del Gremio, tamburini, trombettieri e una gran folla si dirige alla casa del cavaliere designato che riceve dalle mani del presidente un cero benedetto che sancisce ufficialmente l’investitura. I festeggiamenti per celebrare il nuovo Componidori si protrarranno per tutta la notte.

Egli avrà un compito molto importante e di grande responsabilità, perché sarà lui che sceglierà i cavalieri che parteciperanno all’evento.

Le donne, i cavalieri, l’armi... È Sartiglia ad Oristano! - foto FabioMarras.com
Sartiglia di Oristano – foto FabioMarras.com

Ma veniamo agli aspetti salienti di questa manifestazione. Prima che inizi la corsa vera e propria si assiste alla cerimonia pubblica di vestizione de Su Componidori, durante il quale il cavaliere abbandona le sembianze “umane” per diventare una figura dalle sembianze quasi “divine”.

La maschera che indossa, dai tratti inespressivi, simboleggia proprio questo passaggio. Il cavaliere si trasforma e per mantenere intatta la sua purezza non potrà mai venire a contatto col suolo (Madre Natura) fino alla fine della Sartiglia. Alla fine della Vestizione, il cavaliere monterà il suo destriero direttamente dalla mesitta.

Sartiglia di Oristano: tra storia e tradizione

A questo punto la corsa avrà inizio con la prima discesa del Componidori che tenterà di centrare la stella al galoppo.

Di seguito tutti gli altri cavalieri si cimenteranno nell’unico tentativo a loro disposizione. Cogliere la stella è simbolo di prosperità per la città e per il Gremio. Dal numero di stelle colte in una giornata dipenderà l’andamento dell’anno in corso.

Alla fine della corsa avrà inizio l’esibizione delle pariglie dove, a gruppi di 3, i cavalieri si lanciano al galoppo con i propri destrieri, esibendosi in acrobazie spettacolari e mettendo in mostra la loro bravura e il loro coraggio.

Sartiglia di Oristano - foto FabioMarras.com
Sartiglia di Oristano – foto FabioMarras.com

Il tramonto porrà fine all’esibizione e si assisterà alla svestizione de Su Componidori che tornerà alla sue sembianze umane.

Non mancherà, come ogni anno il momento dedicato ai cavalieri più piccoli: infatti grazie alla Pro loco, che dal 1982 ha istituito Sa Sartigliedda, i più giovani oristanesi avranno la possibilità di mostrare la loro bravura e di prepararsi per correre nella vera Sartiglia, orgoglio di tutti i sardi.

Il carnevale in Sardegna

Maggiori informazioni:

Fondazione Sa Sartiglia www.sartiglia.info