Autunno in Barbagia 2016 Olzai

Autunno in Barbagia 2016 Olzai
19 e 20 novembre 2016

Il programma di Autunno in Barbagia 2016 Olzai

SABATO 19 NOVEMBRE

ORE 10 Apertura delle cortes nel centro storico per Autunno in Barbagia 2016 Olzai. Mostre temporanee e laboratori di lavorazione e degustazione dei prodotti tipici locali.

DALLE ORE 10 Su mulinu vetzu, tecniche di molitura del grano senatore Capelli e dell’orzo coltivato nei campi di Olzai.
– Antico mulino idraulico nel rio Bìsine

DALLE ORE 10 Preparazione e degustazione dei pani tipici nell’antica cucina della casa museo del pittore e incisore Carmelo Floris. Mostra di una selezione di incisioni della Pinacoteca comunale: Olzai sotto la neve di Enrico Piras.
– Casa Museo Carmelo Floris

DALLE ORE 10 Raccontami la tua Impresa – Storie di creatività, identità e innovazione. Video sui percorsi imprenditoriali di 21 aziende iscritte alla Camera di Commercio di Nuoro. Progetto ideato e realizzato da L’Isola delle Storie per e in collaborazione con la Camera di Commercio di Nuoro.
– Casa padronale della famiglia Cardia Mesina

DALLE ORE 10 Sa domo’e su sotziu: lavorazione dell’asfodelo ed esposizione di manufatti della tradizione contadina.
– Nella storica sede della Società Mutuo Soccorso Bestiame Agrario.

ORE 16 Presentazione raccolta di poesie di Costantino Piras Su Caminu ‘e sos ammentos, a cura dell’associazione volontari Croce Azzurra.
– Chiesa Santa Barbara

ORE 17 Presentazione del calendario artistico 2017 dei maestri dell’arte incisoria isolana, curato dalla Fondazione Onlus Gabriele Bacchiddu di Sassari.
– Casa Museo Carmelo Floris Animazione musicale nell’itinerario delle cortes.

DOMENICA 20 NOVEMBRE

ORE 9 Apertura delle cortes, esposizioni, mostre e laboratori.

ORE 16 Animazione canora curata dal Coro Polifonico di Olzai.
– Chiese e Casa Museo Carmelo Floris

Autunno in Barbagia 2016 Olzai

Autunno in Barbagia 2016 Olzai

Il “paese dei laureati”, così venne definito Olzai ai primi del Novecento per la vocazione culturale dei suoi abitanti. Furono proprio i suoi cittadini illustri a contribuire alla conoscenza del centro e dei suoi numerosi patrimoni culturali.

Tra Bronzo Medio e Recente fu eretta l’imponente tomba dei giganti di S’ena de sa vacca chiusa da un enorme lastrone in pietra che per lungo tempo ha identificato il monumento come dolmen.

Non lontano si trova il nuraghe Su Puddu e più a sud quelli di Erchiles, Oritti, sos Pranos e Portoni, mentre avvicinandosi al centro abitato si incontrano i nuraghi di Comiddo, Lenuie e Ludurioe; sono solo alcuni dei 17 citati nelle fonti di inizio Novecento.

Leggende locali narrano di antichi tesori nascosti sul monte Gulana dove fu eretto, forse in epoca bizantina, l’antico castello di cui oggi rimane testimonianza solo sui libri.

Il paese è attraversato da est a ovest dal rio Bisine. Nel 1921 il corso d’acqua venne incanalato in una monumentale opera architettonica chiamata l’Arginamento.

L’affascinante centro storico ha mantenuto l’impianto tipico dei centri barbaricini con case su più piani costruite con blocchi di granito. Tra queste spicca il bel palazzo settecentesco Casa-Museo dell’artista Carmelo Floris. Nei locali sono esposte diverse opere del famoso pittore e incisore.

I suggestivi vicoli lastricati nascondono piccoli e grandi gioielli d’architettura. La chiesa intitolata a San Giovanni Battista fu costruita nel XV secolo come oratorio dedicato al Salvatore, poi ampliata nel XVII secolo e nel 1738, quando fu costruito il campanile, divenne parrocchiale.La graziosa facciata termina con cornici in trachite rosa con cui è realizzato anche il rosone centrale e le decorazioni che circondano il portale.

L’edificio più antico è l’incantevole chiesa di Santa Barbara eretta nel XIV secolo e sede della seicentesca confraternita de Santa Rughe. Al suo interno è custodito il celebre “Retablo della Pestilenza”, opera del pittore denominato Maestro d’Olzai che lo dipinse nel XV secolo probabilmente come ex-voto a seguito dell’epidemia di peste del 1477.

La chiesa di Sant’Anastasio (sa cresia de Sanct’Istasi) fu edificata nel XVI secolo in stile gotico-catalano. Unico elemento di decoro nella semplice facciata a capanna è un arco in trachite rossa che incornicia il portale sovrastato da una piccola finestra. All’interno si trova il “Retablo della Sacra Famiglia” del XVI secolo.

Nelle vicinanze del paese, immerso nella natura, merita una visita l’ultimo mulino ad acqua realizzato nell’Ottocento. Su Mulinu bezzu, ristrutturato e funzionante, è messo a disposizione dal comune per la macinazione del grano.

Il calendario di Autunno in Barbagia 2016

Maggiori informazioni:

Comune di Olzai www.comune.olzai.nu.it